Il mostro mi attende dietro la porta, negli angoli bui della casa. Non ha sempre la stessa faccia e a volte ne ha più di una. Per questo di tanto in tanto dormo con la luce accesa. Cerco di tenere gli occhi aperti per non vederlo. Non è l'incubo che mi preme sul petto ma la mia immaginazione che non mi fa dormire. Con la prima luce del mattino e le auto, lui svanisce. La sera tutto ricomincia, l'acqua gocciola nella vasca da bagno, rimbomba nella mia testa e sto all'erta.